domenica 3 ottobre 2010

Energia pulita e di tutti - NO alle multinazionali!

La logica liberista dominante, con la sua capacità d’induzione è riuscita ad imporre un immaginario economico fondato sull’impresa personalistica, sul mito del progresso, sulla voglia di accaparramento individualistico delle finanze e delle risorse, sul perseguimento a tutti i costi di potere e dell’aumento di potere. A tutti gli effetti ha creato disparità, ingiustizia e prevaricazione, con la precisa volontà di inglobarci e condurci all’impotenza. Di rimando sentiamo perciò sempre di più il bisogno di destrutturare quest’immaginario dominante, di decolonizzarlo liberando le potenzialità e le capacita del più ampio immaginario umano per sperimentare e, sperimentando, creare altri tipi di economia e di rapporti sociali e politici.

Il nostro disagio trova conforto ed è confermato nelle sue ragioni dalla consapevolezza che il capitalismo in auge è in sé insensato perché, ormai, ne abbiamo le conferma scientifica, non è sostenibile. Propugna, auspica e si fonda,infatti, sull’uso incondizionato e spropositato delle risorse naturali, senza preoccuparsi dell’inarrestabile depauperamento delle stesse fino al loro esaurimento. Dovendo realizzare un costante aumento di profitti e di accumulazione finanziaria per dominare i mercati, per questa sua ineludibile ragion d’essere non può e non vuole minimante preoccuparsi dello sfascio ambientale che provoca mettendo in crisi gli equilibri naturali.

Con sempre maggiore preoccupazione gli scienziati, i climatologi, i geologi, i naturalisti denunciano che, se non verrà arrestata questa folle e sconsiderata corsa all’accaparramento delle risorse naturali e se non verrà bloccata l’immissione nella biosfera, non è lontano il tempo in cui il danno sarà irreversibile e sarà per sempre messa in discussione la presenza di tutte le forme di vita sulla terra. Il 20% della popolazione mondiale consuma attualmente circa l’80% delle risorse disponibili. Se malauguratamente il capitalismo dovesse mantenere le sue promesse di consumo elargito a tutti, se quindi tutti dovessero consumare quanto consuma l’attuale 20 % , come sarebbe loro diritto, questo pianeta sarebbe del tutto insufficiente, ci vorrebbero almeno 4 pianeti e forse 6.

C’ è un aspetto che generalmente vien poco considerato se non addirittura eluso; avendo bisogno di imporsi, il capitalismo si regge su sistemi politici impositivi che per conservare l’esistente includono progressivamente pratiche sempre meno democratiche e liberticide.

C’è di fatto una coincidenza ricorrente tra il bisogno impositivo a monte del sistema capitalista e la gestione politica autoritaria che lo accompagna e lo garantisce.

La modifica di facciata che veste i panni della partecipazione per nascondere l’imposizione serve a nascondere che da modificare è l’immaginario economico e gestionale che regola le relazioni tra noi e stessi e l’ambiente che ci ospita.

Il rapporto tra i componenti di un ecosistema è paritario ed ognuna prende l’energia in quantità che le serve al suo sostentamento senza determinare imposizioni di sorta. Non vi sono processi di accumulazione oltre l’indispensabile dovuti a volontà di speculazione . Non diciamo che dobbiamo copiare dagli ecosistemi, la qual cosa non avrebbe senso perché le dinamiche naturali non sono riproducibili come fotocopie, ma che dovremmo comprenderne appieno il senso e farne tesoro per riproporli al nostro interno e nelle qualità delle relazioni tra noi stessi e il resto del mondo. Dovremmo così porci nell’ottica di gestire le società col presupposto della reciprocità e di un’autentica valorizzazione delle diversità su un piano di rapporti paritari, come appunto avviene negli ecosistemi. Ma dovremmo anche smettere di porci con egoistico spirito di depredazione nei confronti del contesto ambientale di cui siamo parte integrante.

Noi diciamo che l’energia alternativa del sole e del vento che è appartenenza di tutti, dovrebbe consentire ad ogni casa ed ogni fabbrica (possibilmente collettivizzate) di possedere i propri accumulatori e applicare ogni sistema applicabile per la produzione energetica,dalle biomasse al biodiesel di colza.

L’energia gestita dalle multinazionali crea grandi aree di installazione di sistemi per l’accumulo energetico ,le grandi centrali,che nel caso di incidenti provocano grandi disastri e con il loro insediamento, un inevitabile grande impatto ambientale e comunque un uso speculativo, una imposizione di prezzo ,mentre l’energia , così come l’acqua, non deve avere padroni e ogni ambiente dovrebbe produrre la maggior parte del suo necessario.

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