giovedì 24 febbraio 2011

ZEITGEIST ADDENDUM _ Il Nuovo Impero Economico Globale


Tutti gli imperi nel passato si basavano sull'intervento militare, e tutti sapevano che se ne stava creando uno.
Gli inglesi, i francesi, i tedeschi, i romani, greci, eccetera e ne andavano fieri. E c'era sempre qualche pretesto come diffondere la civilizzazione, diffondere una religione, cose del genere, ma sapevano quello che stavano facendo.

Noi no.

La maggior parte della popolazione, negli Stati Uniti, non ha idea del fatto che sta godendo dei benefici di un impero clandestino e che oggi c'è ancora più schiavitù nel mondo come non c'è mai stata.
Molti allora dovrebbero chiedersi: se è un impero, allora dov'è l'imperatore?
Ovviamente i nostri presidenti degli Stati Uniti non sono imperatori.
Un imperatore è qualcuno che non viene eletto, la sua carica non ha termine, e non tiene conto a nessuno, essenzialmente.
Quindi non possiamo classificare i nostri presidenti così.
Ma abbiamo in effetti quello che temo sia l'equivalente dell'imperatore, quello che io chiamo la "Corporatocrazia".
La corporatocrazia è l'insieme di individui senza scrupoli che dirigono le multinazionali americane e che davvero si comportano come degli imperatori.
Loro controllano i nostri media, con la proprietà diretta o attraverso la pubblicità.
Controllano la maggior parte dei nostri politici perché finanziano le loro campagne elettorali, sia con contributi societari o anche personali che provengono da altre società.
Loro non sono eletti, la loro carica non ha un termine, non tengono conto a nessuno, e in cima alla piramide della corporatocrazia non puoi più dire se la persona sta operando per una società privata o per il governo, perché le cose sono confuse.
Quindi c'è un tizio che in un certo momento è presidente di una grande impresa di costruzioni come Haliburton, e poco dopo è il vice-presidente degli Stati Uniti.
Un presidente che fa i propri affari e questo vale sia per i democratici che per i repubblicani.
Ti muovi avanti e indietro attraverso porte girevoli, ed in un certo senso, per molto tempo il nostro governo è invisibile, e le politiche vengono portate a termine dalle società su vari livelli. E ancora, le politiche del governo sono fondamentalmente plasmate dalla corporatocrazia, e poi presentate al governo, diventando politiche di governo.
Quindi si tratta di una relazione incredibilmente stretta.
Questa non è una specie di teoria della cospirazione, queste persone non hanno bisogno di riunirsi insieme per complottare le cose. Loro operano basandosi su un caposaldo principale, e che è la massimizzazione dei profitti, senza aver riguardo per il costo sociale o ambientale."
Questo processo di manipolazione da parte della corporatocrazia attraverso l'uso del debito, della corruzione e dei colpi di Stato è chiamata: globalizzazione.
Così come la Federal Reserve tiene il popolo americano in una posizione di servitù contrattuale attraverso il debito permanente, l'inflazione e gli interessi la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale svolgono questa funzione su scala mondiale.
La truffa alla base di tutto è semplice:
far indebitare una nazione o corrompendo o sfruttando l'imprudenza del leader di quella nazione, per imporre condizioni e politiche di riforma strutturale che spesso consistono in:

SVALUTAZIONE DELLA MONETA
Quando una moneta perde valore, lo stesso succede per tutto ciò che ha valore nel paese.
Questo rende le risorse interne disponibili per nazioni "predatrici" ad un valore ridotto ad una frazione del loro valore originario.

GRANDI TAGLI AI FONDI PER I SERVIZI SOCIALI
Questi di solito includono sia l'istruzione che la sanità, compromettendo il benessere e l'integrità sociale e rendendo la popolazione vulnerabile allo sfruttamento.

PRIVATIZZAZIONE DELLE IMPRESE STATALI
Questo significa che importanti sistemi sociali possono essere acquistati e regolati da società straniere per fare profitti.
Per esempio, nel 1999, la Banca Mondiale insistette affinché il governo boliviano vendesse il sistema idrico pubblico della sua terza più grande città sovvenzionando una multinazionale statunitense, la Bechtel.
Non appena questo avvenne, il costo delle bollette dell'acqua per i residenti del posto, già poveri, andarono alle stelle.
Soltanto grazie ad una completa rivolta della gente il contratto con la Bechtel venne annullato.

LA LIBERALIZZAZIONE DEL COMMERCIO
ovvero l'apertura all'economia attraverso la rimozione di ogni barriera commerciale al commercio estero.
Questo rende possibile tutta una serie di abusi di natura economica, come ad esempio di consentire alle multinazionali di importare i loro prodotti di massa vendendo sottocosto rispetto alla produzione interna e rovinando le economie locali altrui.
Un esempio è la Giamaica, che dopo aver accettato prestiti e imposizioni di politica economica dalla Banca Mondiale ha perso i suoi più grandi mercati di prodotti agricoli destinati alla rivendita a causa della competizione con le importazioni dall'occidente da parte di grandi società.

Un'altra variante è la creazione di numerose, apparentemente non visibili, deregolamentate, inumane fabbriche che prendono vantaggio dal disagio economico imposto.
Ancora, per la deregolamentazione dei prodotti, la distruzione ambientale è continua come una risorsa nazionale che spesso viene sfruttata da varie società liberando consapevolmente un grande quantitativo di inquinamento.
La più grande azione legale su questioni ambientali della storia viene promulgata oggi in difesa di 30,000 persone dell'Ecuador e dell'Amazzonia contro la Texaco, che è ora di proprietà della Chevron; quindi è contro la Chevron, ma per le attività condotte dalla Texaco.
Si stima che abbiano scaricato nelle acque 18 volte di più di quanto la Exxon Valdez abbia scaricato nelle coste dell'Alaska.
Nel caso dell'Ecuador non si è trattato di un incidente. Le compagnie petrolifere lo facevano consapevolmente; sapevano di farlo per risparmiare denaro, anziché organizzarne un effettivo smaltimento.
Inoltre scorrendo rapidamente i risultati record della Banca Mondiale, si nota che l'istituzione che pubblicamente dichiara di voler aiutare i paesi poveri e di ridurre la povertà, non ha fatto nient'altro che aumentare la povertà e ampliare il divario mentre i profitti delle società aumentavano vertiginosamente.
Nel 1960 il divario tra i redditi in un quinto degli abitanti dei paesi più ricchi contro quello dei paesi più poveri era di 30 ad 1.
Nel 1998 era di 74 ad 1.
Mentre il prodotto interno lordo globale cresceva del 40% tra il 1970 e il 1985, il PIL dei paesi più poveri è effettivamente cresciuto del 17%.
Mentre dal 1985 al 2000, il numero di persone che vive con meno di un dollaro al giorno è cresciuto del 18%.
Persino la commissione congiunta del parlamento americano ha ammesso che c'è un tasso di successo solo del 40-45% per tutti i progetti della Banca Mondiale.
Alla fine degli anni '60, la Banca Mondiale intervenne in Ecuador con grandi prestiti. Durante i successivi 30 anni, il tasso di povertà è cresciuta dal 50% al 70%.
La disoccupazione o la sottoccupazione sono cresciute dal 15 al 70%. Il debito pubblico è cresciuto da 240 milioni di dollari fino a 16 miliardi, mentre la destinazione di ricchezza a favore delle fasce povere della popolazione è scesa dal 20% al 6%.
Infatti, dal 2000 il 50% del budget nazionale dell'Ecuador viene destinato a servizio del debito.
E' importante comprendere che la Banca Mondiale è di fatto una banca statunitense e che sostiene gli interessi degli Stati Uniti, in quanto gli Stati Uniti detengono un diritto di veto sulle sue decisioni, essendo il più grande esportatore di capitali.
E da dove prendono questo denaro? Indovinate: viene creato dal nulla attraverso il sistema bancario a riserva frazionaria!
Delle prime 100 economie mondiali, sulla base del loro PIL attuale, 51 sono multinazionali. E 47 di queste hanno sede negli Stati Uniti.
Walmart, General Motors ed Exxon sono più potenti economicamente dell'Arabia Saudita, Polonia, Norvegia, Sud Africa, Finlandia, Indonesia e molte altre.
E dato che le barriere protezionistiche al commercio vengono abbattute, i capitali circolano da una parte all'altra e sono oggetto di speculazioni in mercati fluttuanti, e le economie degli stati vengono rovesciate in favore della libera competizione e del capitalismo globale. 
L'impero si espande.


"Lei si mette sul suo schermo a 21 pollici e sbraita parlando d'America e di democrazia, non esiste l'America, non esiste alcuna democrazia.
Ci sono solo l'IBM, la ITT, la AT&T, e DuPont, Dow, Union Carbine ed Exxon.
Quelle sono le nazioni del mondo oggi.
Di cosa crede che parlino i russi nei loro consigli di Stato? di Karl Marx?
Tirano fuori i loro diagrammi di programmazione lineare, le loro teorie decisionali statistiche, minimizzano e ottimizzano le soluzioni, e calcolano i probabili prezzi e costi delle loro transazioni e investimenti proprio come facciamo noi.
Non viviamo più in un mondo di nazioni e ideologie, Mr. Beale.
Il mondo è un insieme di corporazioni, inesorabilmente regolato dalle immutabili leggi del mercato.
Il mondo è un mercato Mr. Beale."
Così, incrementalmente, l'integrazione mondiale intesa come globalizzazione economica e come capitalismo del "libero mercato", rappresenta un vero e proprio impero di diritto...
Pochi sono potuti sfuggire agli "interventi strutturali" e alle "condizioni"  della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, o del WTO anche; istituzioni che seppure inadeguate determinano ancora oggi il significato di globalizzazione economica...
Tale è il potere della globalizzazione che nel corso della nostra vita, molto probabilmente, vedremo l'integrazione, seppure discontinua, di tutte le economie mondiali, in un unico sistema globale di libero mercato."
(Jim Garrison - Presidente del Forum "State of the World")

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