sabato 1 ottobre 2011

X un gene in + _ di Virus Nebula

Gli Organismi Geneticamente Modificati offrono periodicamente spunti di riflessione e dibattito, difatti già nel numero 3, Luglio 2010, abbiamo dato notizia con un articolo su una petizione in seguito ad una direttiva europea che ne consente la coltivazione. In natura, la trasmissione di geni è possibile solo tra organismi della stessa specie appartenenti allo stesso genere; in natura, un topo non consente di trasmettere la sua resistenza al freddo ad un pomodoro e la pianta di mais  non acquisisce la capacità di produrre  da se stessa la molecola insetticida che provoca la morte degli insetti parassiti.
L’incertezza sta che  il gene fa una certa cosa in un insieme di circostanze e un’altra in un insieme di circostanze diverse; esso cioè è soggetto a regolazione dettata dalle condizioni dell’ambiente cellulare che lo attivano o lo disattivano; è presente l’elemento dell’imprevedibilità . Gli imprevisti sono a carico del suolo, con la presenza di  essudati attivi che interagiscono con la fertilità del suolo  e la nutrizione delle piante; su altri insetti; sulla comparsa di specie resistenti, sull’inquinamento genetico. Data la  libertà di coltivazione per chi vuole coltivare OGM, può valere anche per il coltivatore vicino che deve essere altrettanto libero di poter coltivare OGM-free quando ci può essere una soglia di contaminazione fino alla scomparsa della specie non OGM per impollinazione naturale. A carico di chi sarà  il controllo della flora spontanea a bordo campo per prevenire l’insorgenza di piante spontanee GM?  Nei confronti della salute vi è una difficoltà  pratica a ottenere informazioni  sull’innocuità dei cibi, in quanto non sono applicabili gli studi tossicologici classici. Molto della questione OGM ruota intorno al brevetto. All'agricoltura dovrebbe essere lasciato il suo tradizionale compito di selezione di specie più produttive, con le migliori caratteristiche colturali ; gli OGM di certo non rappresentano la continuazione logica del miglioramento selettivo, perché sfondano la diversità e la distanza fra specie (il Bacillus thuringiensis probabilmente, non sarebbe andato a cedere una sua parte di genoma alla pianta di mais; di certo un bucaneve non si sarebbe accoppiato con una melanzana e via di seguito). 

 (da "L'Urlo", periodico indipendente di informazione e cultura della provincia di Lecce)

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